“Tutte le forze della natura sono intrecciate e interconnesse“: un concetto oggi banale ma rivoluzionario al tempo di Alexander Freiherr von Humboldt (Berlino, 1769 – 1859). Figura eclettica e spesso controcorrente (naturalista, esploratore, geografo e botanico), le idee di Humboldt hanno cambiato per sempre la visione della natura, influenzato gli studi del giovane Darwin e posto le basi dei moderni concetti di ecologia e ambientalismo; fu anche uno strenuo difensore dei diritti umani contro la schiavitù, il colonialismo e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali.
Considerato ai suoi tempi l’uomo più famoso al mondo dopo Napoleone, gli sono stati dedicati i nomi di numerose piante, animali, montagne, laghi, di un ghiacciaio in Groenlandia e di un cratere sulla Luna. Oggi tuttavia in pochi ricordano questo visionario “sensibile” che ebbe l’ardire di definire le razze umane come “declinazioni geografiche e culturali” di un’unica e grande famiglia.