È il primo libro che leggo di Murakami e ora sono molto curiosa di leggere altri suoi titoli.
Ammetto di avere un debole per le storie di formazione o in generale sull’adolescenza, età che non ho amato tantissimo vivere ma che ora ripenso con nostalgia.
Le vicende del protagonista Toru si svolgono nel Giappone del ‘68, anni di rivolte studentesche e sociali, che fanno da sfondo ai suoi tormenti interiori. Norwegian wood affronta tematiche “forti”: la depressione, l’emarginazione, la solitudine, il suicidio, la sessualità, la malattia mentale…
La scrittura di Murakami è stata per me molto ipnotica, molto coinvolgente. Uno dei personaggi che mi ha colpito di più è Reiko, per come è descritta e per come si conosce poco alla volta durante tutto il libro.
Un aspetto collaterale di questo libro è che mi faceva sempre venire voglia di cibi giapponesi! Avevo l’acquolina in bocca mentre leggevo la descrizione della cucina di Midori o delle pietanze che mangiano nei vari locali.
È sicuramente una lettura che consiglio.