
Correva l’anno 1100. In Sicilia subivamo l’ennesima dominazione. Gli arabi.
A Palermo, alla Kalsa, quartiere antico e indispensabile, viveva una ragazza, una fanciulla dai capelli neri e la notte negli occhi. Non c’era tempo della sua giornata che la ragazza non passasse insieme alle sue piante, sul terrazzo grande appena sopra casa sua. Se le guardava, se le proteggeva, riversava su ognuna di loro ogni cura possibile. Un giorno, un giovane moro, di passaggio sotto al suo terrazzo, alzando gli occhi al cielo la vide. E gli parve la cosa più bella che avesse mai visto.