Mostra: Una minima eleganza. Ex libris e piccola grafica dalla collezione Ferruccio Proverbio.

Il 21 dicembre sono andata a vedere una mostra stupenda: “Una minima eleganza. Ex libris e piccola grafica dalla Collezione Ferruccio Proverbio” prodotta dal Museo Civico di Crema e del Cremasco e ospitata negli spazi della Pinacoteca. La mostra è a cura di Cristina Chiesura, Edoardo Fontana e Silvia Scaravaggi.

Sarà ancora visitabile fino al 14 gennaio 2024 e vi invito caldamente ad andare a vederla, l’ingresso è gratuito e potrete acquistare il catalogo della mostra, che è veramente ben fatto. Mi sarebbe piaciuto esserci in concomitanza con una visita guidata, ma sono stata sfortunata con le date.

Domenica 14 gennaio è prevista una visita guidata gratuita alle 16:30, è obbligatorio prenotarsi quindi trovate tutte le informazioni CLICCANDO QUI.

Le opere esposte sono molto varie, troverete artisti inglesi, tedeschi, i massimi esponenti del simbolismo belga, della secessione viennese, artisti portoghesi e italiani. Impossibile non trovare una piccola grafica che vi lasci a bocca aperta!

Photo credit Maria Parmigiani
Courtesy: Museo Civico di Crema e del Cremasco / CulturaCrema. Fotografie di Maria Parmigiani.

Io sono ancora piena di entusiasmo da questa occasione, ho guardato e riguardato le bacheche piene di ex libris almeno quattro volte, perché a ogni giro non è mai la stessa piccola grafica che ti salta all’occhio, ogni volta sono stata colpita da pezzi diversi.

Questo è anche il motivo per cui ho impiegato tanto tempo a scrivere questo piccolo e incompleto resoconto della mostra, scegliere di quali ex libris parlare qui è stato davvero difficile, mi stavo per rivolgere al caso pescando nomi da una sacchetto!

Courtesy: Museo Civico di Crema e del Cremasco / CulturaCrema. Fotografie di Maria Parmigiani.

Ho deciso infine di mostrarvi tre ex libris tra gli artisti più conosciuti, e cinque che mi sono piaciuti particolarmente a me, da cui potete benissimo intuire il mio gusto orientato per lo più agli artisti xilografi italiani di inizio Novecento. Ho provato a fare una scelta più eterogenea, ma alla fine tornavo sempre su quelli.

 

Partiamo da questi ultimi.

Emilio Mantelli

artista: Emilio Mantelli

opera: Ex libris Daniele Amfiteatroff

anno: 1914

tecnica: xilografia

dimensione: mm 60×55

Emilio Mantelli (Genova, 1884 – Verona, 1918) è stato un pittore e incisore italiano. Conosciuto per le sue xilografie, collaborò a lungo con il periodico «l’Eroica», oltre a realizzare diverse illustrazioni per i libri dell’editore Formiggini. Il suo stile espressionista si caratterizza per il rifiuto dell’accuratezza del tratto e della raffinatezza del linearismo liberty. Nel 2022 su di lui è stata allestita la mostra “Una bizzarra bellezza. Emilio Mantelli e la grafica europea” a cura di Edoardo Fontana, sempre a Crema, che purtroppo mi sono persa.

L’ex libris per Daniele Amfiteatroff (direttore d’orchestra russo) rappresenta un incantatore di serpenti mentre suona un flauto sotto un albero. Mi piace molto la composizione. Il tronco dell’albero al centro dell’immagine crea una sorta di finestra, in cui l’incantatore e i serpenti occupano due spazi triangolari. Ho evidenziato in giallo gli spazi vuoti perchè se si osservano a distanza si nota bene come questi siano più o meno grandi uguali.

Solitamente un osservatore non nota gli spazi vuoti, ma chi invece si occupa di incisione a rielievo è abituato a notarli. Sono proprio gli spazi che sono stati incisi, tolti dalla matrice con la sgorbia, e anche se non vengono notati, hanno il loro peso nella composizione.

Emma Dessau Goitein

artista: Emma Dessau Goitein

opera: Ex libris Gabor Dessau

anno: senza data

tecnica: xilografia a due colori

dimensione: mm 105×85

Emma Goitein Dessau (Karlsruhe, 1877 – Perugia, 1968) è stata una pittrice e xilografa tedesca naturalizzata italiana.
La madre, fautrice del femminismo allora nascente, volle per lei e le sue sorelle un’educazione ed una preparazione professionale che le mettesse in condizioni di provvedere a sé stesse. Emma Goitein dimostra presto il suo talento per il disegno e la pittura. Studia arte dapprima a Karlsruhe poi a Londra, dove ha modo di conoscere la pittura dei Preraffaelliti.

Nel 1901 si trasferisce a Bologna, dove il marito, Bernardo Dessau, ha un incarico scientifico. Tra il 1901 e il 1902 è tra le prime donne ammesse a frequentare la scuola di nudo dell’Accademia bolognese.

Ci sarebbero molti aspetti di quest’artista da approfondire, ma qui ci interessa sottolineare la sua presenza nella rivista «l’Eroica», un periodico mensile italiano di arte e xilografia, fondato agli inizi del Novecento. Nel 1912 è l’unica donna emergente tra i tanti espositori alla Prima Mostra Internazionale di Xilografia a Levanto, dove presenta tre grafiche: una Salomè e due ex libris.

L’ex libris per Gabor Dessau è una xilografia a due colori, ovvero sono state incise due matrici, una per inchiostrare le parti scure e una per quelle più chiare. Ciò che mi piace nella composizione è il suo andamento diagonale, come se lo sguardo aiutasse il minatore a scavare quella parete, il contrasto che si crea fra la parte in alto a sinistra e quella in basso a destra.

Luigi Servolini

artista: Luigi Servolini

opera: ex libris Lorenzo Mossa

anno: 1928

tecnica: xilografia

dimensione: mm 70×60

Luigi Servolini (Livorno, 1906 – Livorno,1981)  è stato uno dei grandi maestri dell’incisione. Insegnante, incisore, critico e storico dell’arte. Nel 1935 si fa promotore della creazione di un Museo della Xilografia a Carpi, città natale del maestro Ugo da Carpi, invitando xilografi italiani a inviare opere, che oggi costituiscono un importante nucleo del Museo stesso, inaugurato nel 1937. Ha inoltre fondato insieme a Carlo Carrà nel 1955, l’associazione degli Incisori d’Italia.

Dell’ex libris di Lorenzo Mossa mi piacciono le grosse linee che formano la nave, le linee sottili del cielo e il font a lettere maiuscole, soprattutto il lettering del nome.

Francesco Fortunato Gamba

artista: Francesco Fortunato Gamba

opera: Ex libris Piero Malcovati

anno: 1930

tecnica: xilografia

dimensione: mm 55×70

Francesco Fortunato Gamba (Savona, 1895  Milano, 1970).

A seguito dei trasferimenti del padre, trascorse l’infanzia in Inghilterra, in Irlanda e in Scozia. A Glasgow frequentò il collegio St. Monges Academy, gestito da preti irlandesi, dove iniziò a dedicarsi al disegno e alla pittura.

Rientrato in Italia, nel 1911 si stabilì in Umbria e poi, nel 1913, a La Spezia. Nel 1916, spinto dalle esperienze dei giovani illustratori gravitanti intorno a «l’Eroica» iniziò a esplorare le possibilità della xilografia, facendone in breve il suo privilegiato mezzo espressivo. Gli anni Venti furono decisivi per l’affermazione del Gamba, in questo decennio il suo stile si sviluppò in direzione di un linearismo stilizzato, dalla cifra moderatamente déco. Partecipò, insieme con il gruppo dell’Eroica, all’Esposizione internazionale delle arti decorative di Monza del 1923.

L’ex libris per Piero Malcovati (medico) mi ha colpito soprattutto per il motto “CONTROCORRENTE”, la scelta di un lettering tozzo per le diciture in alto e invece sottile sottile per il motto. Anche qui c’è una composizione che sfrutta la diagonale, la scelta del remo al di fuori del riquadro è molto carina.

Frantisek Kobliha

artista: Frantisek Kobliha

opera: Ex libris V.H. Jarka

anno: 1912

tecnica: xilografia

dimensione: mm 79×50

Frantisek Kobliha (Praga, 1877 – 1962)

Studia all’Accademia di Belle Arti di Praga. Fa dapprima parte del gruppo simbolista riunitosi intorno a Modernì Revue e poi diviene membro del gruppo di grafici Hollar.

Partecipa a mostre collettive di opere grafiche a Praga nel 1917, 1923, 1943. Presenzia poi con una larga scelta di opere alla mostra Secessione Céca, Umeni 1900, Hlubokà e Brno 1966.

L’ex libris per V. H. Jarka mi ha colpito perché mi sembra un po’ ambiguo. La figura si sta lanciando per disperazione o per gioia? Lanciarsi all’avventura è sempre un po’ lanciarsi nel vuoto. La composizione è semplice ma molto comunicativa, diverse traiettorie che si intersecano, l’equilibrio tra il buio e la luce…

Di seguito le immagini degli ex libris realizzati da tre fra i nomi più conosciuti presenti in mostra.

Gustave Klimt

Ex libris dellla Seccessione Viennese

1897

clichè al tratto a due colori

mm 101×53

Umberto Boccioni

Ex libris Vico Baer

1911

clichè al tratto

mm 119×91

Duilio Cambellotti

Ex libris Roberto Buonaccorsi

1920

clichè al tratto

mm 90×50

Le tre cose che mi sono rimaste da questa mostra, che ritengo importanti per il mio lavoro e che voglio trovare il tempo di approfondire, sono: 

  1. migliorare e arricchire il lettering che propongo per i miei ex libris, nella mostra le 8 lettere che compongono la dicitura “Ex libris” si possono ammirare in forme, combinazioni, dinamiche sempre diverse;
  2. studiare le artiste incisore, in particolare Emma Dessau Goitein;
  3. cercare riviste e libri sugli ex libris non appena ne ho occasione in qualche libreria o bancarella.

 

Vorrei concludere citando una dei curatori della mostra, Cristina Chiesura nel suo testo «Meraviglie da rincorrere: finestre aperte sull’ex libris italiano del Novecento» che si trova nel catalogo, perché sintetizza bene il motivo per cui delle opere così piccole diventino tanto significative.

L’ex libris è così, racchiude mondi. Li esprime. Esprime il proprietario dei libri e in alcuni casi anche i libri stessi, quando ancora è concepito per marchiare specifiche porzioni di biblioteche. Esprime l’artista e il tempo nel quale questi e il committente vivono, non solo in senso storico-artistico, ma anche nella rappresentazione di argomenti sociali. Esprime il collezionista e ciò che lo attrae, in raccolte a tema montano, faunistico, erotico. Esprime, ancora, la varietà delle tecniche a stampa, altrove appiattite se non addirittura snobbate dagli artisti.”

Bibliografia

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